Come proteggersi dalla contraffazione dei prodotti
Il fenomeno colpisce le aziende non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista dell’immagine. Infatti i clienti, sviati dalla similarità di due marchi, possono acquistare un prodotto diverso, spesso qualitativamente inferiore, determinando così un errore di giudizio nei confronti dell’originale.
La contraffazione dei prodotti artigianali o alimentari “Made in Italy” è uno degli esempi più frequenti che spinge gli stranieri a comprare prodotti che sembrano italiani, ma non lo sono. Sempre più diffusamente anche gli italiani, consapevolmente rispetto agli stranieri, avendone la disponibilità, prediligono l’acquisto di prodotti contraffatti – soprattutto nell’abbigliamento – potendo acquistare un prodotto c.d. griffato a prezzi bassissimi.
Cosa dice la Legge
Gli articoli 473 e 474 del Codice penale sanciscono chiaramente che chi commette il reato di contraffazione imitando un marchio esistente o apponendolo sui propri prodotti, articoli o servizi, rischia la reclusione in carcere fino a tre annie multe fino a 25.000 euro. La norma punisce anche coloro che, senza aver alterato o contraffatto in prima persona, fanno uso di tali marchi brevetti o prodotti contraffatti o alterati.
La contraffazione è anche una violazione che rientra nelle tipologie del reato di Concorrenza Sleale, infatti tale atto illecito mina la fiducia da parte dei consumatori o acquirenti di beni e servizi circa la veridicità di determinati mezzi che caratterizzano e proteggono le opere dell’ingegno e i prodotti.
Come provare la contraffazione dei prodotti
Per provare la contraffazione è necessario venire in possesso di alcuni articoli e prodotti che si sospetta siano contraffatti; per fare questo si effettuano degli acquisti simulati all’esito dei quali si procede con l’analisi dei campioni.
Successivamente si svolgono tutti gli accertamenti utili ad individuare i responsabili della messa in commercio del prodotto contraffatto per scoprire dove lo stesso viene prodotto e bloccarne la produzione. Tali attività consentono spesso di sgominare vere e proprie organizzazioni.
Le indagini iniziano con l’analisi dei sospetti del cliente, qualora non sia già in possesso di evidenze certe dell’illecito, dopo l’acqua si pianifica l’indagine che solitamente è articolata in tre fasi:
- assunzione di informazioni,
- acquisizione dei prodotti,
- monitoraggio dinamico dei soggetti collegati alla distribuzione e individuazione catena di produzione.
Come usare le prove raccolte dall’investigatore
Le prove raccolte durante le indagini vengono selezionate ed elaborate prima di essere consegnate al cliente per l’avvio delle procedure legali.
Solitamente si procede ad un assessment interno successivamente al quale si procede alla denuncia dei responsabili e alla richiesta di sequestro dei prodotti e delle linee produttive.
Le prove raccolte durante le indagini hanno pieno valore legale e potranno essere utilizzate in qualunque sede di contenzioso e giudizio sia esso civile o penale.