Utilizzo improprio dei permessi Legge 104
La Legge 104 è il provvedimento che disciplina l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili. All’interno della legge sono presenti disposizioni a favore delle persone con disabilità e alcune agevolazioni per coloro che li assistono
Una di queste agevolazioni, in particolare, consiste nei permessi retribuiti per i lavoratori dipendenti, che hanno familiari disabili, e che hanno il diritto di assentarsi dal lavoro per assistere tali familiari. L’agevolazione prevede tre giorni di permesso ogni mese per prestare assistenza al familiare con disabilità in stato di gravità; i tre giorni sono frazionabili anche in ore su più giorni al mese.
Data la genericità di alcuni aspetti della norma, molti lavoratori abusano dei permessi 104, non occupandosi del familiare per il quale il permesso è concesso, ma utilizzando le ore o l’intera giornata di permesso, come se fosse un giorno di ferie. Questo è di per sé un fatto gravissimo che oltre a far venire meno il rapporto di fiducia tra il datore di lavoro espone lo stesso al rischio di essere denunciato per il reato di truffa ai danni dello Stato, essendo l’Inps ad erogare la retribuzione indebitamente percepita dal lavoratore. In altri casi è possibile rilevare che il lavoratore abbia ottenuto l’agevolazione falsificando lo stato di grave disabilità del familiare per il quale si è ottenuta l’agevolazione.
Non è insolito rilevare durante le indagini, lavoratori che neanche raggiungono il familiare disabile, che a sua volta monitorato risulta non bisognare di alcuna assistenza.
Cosa dice la Legge
Con la sentenza n. 4984 del 2014 la Corte di Cassazione ha sancito la legittimità per il datore di lavoro di incaricare un’agenzia investigativa per svolgere le doverose verifiche nel caso si sospetti che un proprio dipendente utilizzi i permessi per scopi diversi da quelli per i quali sono stati concessi.
Nel 2019 la suprema Corte con la sentenza numero 4670 del 18 febbraio conferma la legittimità di tali controlli confermando che i controlli tramite investigatori svolti anche al di fuori dei locali aziendali, sono leciti laddove non riguardino l’adempimento della prestazione lavorativa e siano finalizzati a verificare comportamenti che possano configurare ipotesi penalmente rilevanti od integrare attività fraudolente. E’ stato inoltre chiarito che non è violato, né il principio di buona fede né il divieto di cui all’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori.
Ciò in relazione al fatto che il datore di lavoro può decidere autonomamente come e quando compiere il controllo, anche occulto; e il prestatore d’opera è tenuto ad operare diligentemente per tutto il corso del rapporto di lavoro.
Investigazioni per dimostrare l’abuso
Le indagini vengono svolte nel pieno rispetto della privacy e della legalità, e consistono nel controllare sia il lavoratore che il domicilio del familiare per il quale il permesso è richiesto, qualora quest’ultimo non dimori con il lavoratore. In questi casi specifici si effettua di fatto una doppia indagine necessaria a provare da una parte se il lavoratore abbia fornito o meno assistenza al familiare durante le ore di permesso dal lavoro, dall’altra se il familiare che non è stato raggiunto dal lavoratore, necessiti effettivamente di assistenza oppure no. Al fine di non lasciare spazio a fantasiose giustificazione da parte dei lavoratori, i domicili dei soggetti interessati vengono monitorati 24 ore su 24 per tutta la durata del permesso.
Come usare le prove raccolte: rischio licenziamento
Grazie ad un protocollo operativo affinato negli anni, DDS Investigazioni risponde concretamente alle necessità delle aziende di accertare la corretta fruizione dei permessi previsti dalla Legge 104, supportando le funzioni Risorse Umane o gli Uffici Legali delle aziende nella gestione di contenziosi con i lavoratori che abusano indebitamente delle agevolazioni concesse dalla legge.
Al termine dell’indagine la documentazione audio e video-fotografica viene elaborata e presentata in una relazione investigativa utilizzabile sia in fase di contestazione che di contenzioso stragiudiziale o giudiziale.
L’elaborazione della relazione investigativa avviene in collaborazione tra i nostri esperti legali e gli investigatori stessi ed è sempre corredata di rilievi video e fotografici tale da consentire una difesa concreta del cliente, grazie alla sua efficacia garantita dalle prove in essa contenute e dalla competenza giuridico-legale con la quale tali relazioni vengono redatte.