Come indagare su un candidato prima dell’assunzione
Le indagini preassuntive e reputazionali rispondono all’esigenza dell’azienda o dell’imprenditore di approfondire la conoscenza di un candidato per una posizione lavorativa al fine di:
– ottenere più garanzie circa l’affidabilità del possibile nuovo dipendente;
– verificare a veridicità delle informazioni fornite in fase di candidatura quali titoli di studio, certificazioni e qualifiche professionali, appartenenza ad albi etc.
L’obiettivo di tali indagini è quello di prevenire eventuali “brutte soprese” dopo l’assunzione del candidato, individuando ad esempio omissioni o discrepanze rispetto a quanto dichiarato durante i colloqui preliminari.
E’ ammesso dalla Legge?
Lo Statuto dei Lavoratori (Legge 300, art. 8 20.06.1970) stabilisce l’impossibilità di effettuare indagini “sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudine professionale del lavoratore”, anche se finalizzate all’assunzione. In sostanza la legge vieta indagini che vanno al di là della sfera professionale.
Per questo motivo per avviare delle indagini reputazionali o delle verifica preassuntive su un potenziale dipendente è meglio affidarsi a professionisti esperti del settore investigativo. Le agenzie investigative specializzate in questa tipologia di indagini, come DDS Investigazioni, conoscono il perimetro entro il quale indagare ed ottenere le informazioni volute, agendo sempre nel rispetto delle normative vigenti.
Quali informazioni vengono raccolte durante l’indagine?
DDS Investigazioni svolge le indagini preassuntive e reputazionali previo incarico conferito dal legale rappresentate o titolare dell’azienda. Per prima cosa le indagini si concentrano sulla raccolta e verifica dei dati anagrafici; successivamente si controllano i titoli di studio e le qualifiche o certificazioni in possesso del candidato, controllando che la votazione corrisponda a quella realmente ottenuta. A seguire gli investigatori verificano l’iscrizione ad albi e/o ordini professionali e il possesso di eventuali patenti speciali.
In questa fase gli investigatori raccolgono prove a conferma delle caratteristiche non solo professionali ma anche personali del candidato utilizzando le fonti informative pubbliche a disposizione, nonché gli eventuali profili social collegati alla persona.
La relazione conclusiva
Al termine delle indagini gli investigatori incaricati redigono una relazione conclusiva in cui viene presentato il lavoro di indagine svolto e i risultati ottenuti. La relazione include una scheda reputazionale sul candidato che ne mette in evidenza eventuali incongruenze o criticità rispetto alle aspettative aziendali o a quanto dichiarato dallo stesso. L’obiettivo della relazione è quella di consentire all’azienda o ai recruiter, una valutazione completa e certa del profilo professionale dell’aspirante dipendente.