Diversi possono essere i motivi per cui si ha necessità di sapere se una persona ha grandi disponibilità economiche.

Ad esempio qualcuno che si è offerto per una partnership aziendale, garantendo l’apporto di importanti somme di denaro. In questo caso va valutato se quanto dichiarato dal potenziale partner corrisponde al vero o è solo millantato.

Svolgere un’indagine di questo tipo richiede tempo e risorse perché nella maggior parte dei casi si tratta di indagini complesse:

– ricerche documentali,

– acquisizione di dati,

– controlli incrociati

– e infine l’elaborazione delle informazioni acquisite necessaria alla stesura della relazione sintetica finale.

Un altro dei motivi che porta a svolgere un indagine di valutazione patrimoniale è una richiesta di risarcimento a seguito di un danno subìto. Indipendentemente dalla tipologia e dall’entità del danno, chi l’ha causato potrebbe offrire cifre irrisorie per la chiusura del sinistro invocando un’esigua disponibilità finanziaria.

E’ giusto quindi procedere ad un accertamento patrimoniale che consenta di avere un quadro reale della situazione economicadella controparte per ottenere il giusto risarcimento al danno subìto.

Confrontando i due esempi sopra descritti risulta però chiaro quanto lo svolgimento delle indagini sia profondamente diverso, sia dal punto di vista delle risorse, sia da quello delle tempistiche.

Nel primo caso si tratta sostanzialmente di rilevare un tentativo di truffa che ha in sé sicuramente gli elementi della premeditazione e del dolo e che viene perpetrato mettendo in atto una serie di accorgimenti finalizzati a rendere le false informazioni rese il più possibile credibili. Per questo motivo le indagini si riveleranno molto complesse.

Nel secondo caso invece, trattandosi di eventi improvvisi e non programmati, le procedure di accertamento risulteranno meno complesse e con tempistiche più celeri.